Ogni emozione ha la sua importanza

Come aiutare tuo figlio a gestire la rabbia

"La rabbia non risolve nulla, ma semplifica tutto."

Confucio

Quando una persona è arrabbiata, spesso si concentra solo sull'espressione di quel sentimento, dimenticando l'importanza di una comunicazione calma e riflessiva. La rabbia può offuscare il pensiero e la capacità di trovare soluzioni razionali, facendo sembrare che il problema venga "risolto" semplicemente con l'esplosione emotiva. Tuttavia, ciò che realmente accade è che le conseguenze della rabbia possono aggravare la situazione, invece di migliorarla.

Per i bambini, imparare a riconoscere e gestire la rabbia è cruciale, perché permette loro di affrontare i conflitti e le difficoltà in modo più costruttivo, trovando soluzioni reali e durature.

Le emozioni, se non comprese e controllate, possono essere un ostacolo alla vera crescita e alla risoluzione dei problemi.

La mattina è il caos. Sei in ritardo e il tuo piccolo non si veste, non si lava e, all’ennesimo richiamo, si arrabbia sbattendo cose o buttandosi in terra. Al supermercato, nel reparto  giocattoli, il no della mamma o del papà, genera una reazione isterica. Tutti ti guardano e non riesci a calmarlo. Giochi ad un gioco e il piccolo perde. Tragedia: sei cattiva” è  l’epiteto migliore che ti arriva.  

Queste sono scene comuni ad un genitore di un bambino piccolo. Anche se l’intento spesso è buono, non sempre si posseggono gli strumenti giusti per affrontare la rabbia dei  bambini: non è facile capire i loro stati interni; la loro rabbia infastidisce; ci si sente  impotenti, frustrati, arresi; alla rabbia dei bambini si risponde con rabbia e ciò non fa altro  che peggiorare la situazione.

Detto ciò il modo con cui un genitore reagisce alla rabbia del figlio non è solo importante per la situazione contingente, ma ha una influenza anche sul modo con cui il bambino apprendere a stare con le proprie emozioni.  

Alcuni accorgimenti che possono fare la differenza:  

1 Non può, non è che non vuole  

Il cervello del bambino è ancora in pieno sviluppo. La corteccia prefrontale, quella che ci  aiuta a adattarci all’ambiente temperando le risposte dell’amigdala, completerà la sua  formazione non prima dell’adolescenza. Dunque i bambini non possono controllare le loro  emozioni, non è che non ne hanno voglia.  

2 Non capricci, ma espressione di un bisogno  

Prima dei 5-6 anni parlare di capricci è proprio sbagliata. Ogni apparente capriccio è  un’espressione di un bisogno. La crisi di rabbia è una tempesta emotiva in risposta al  mancato soddisfacimento di un bisogno di base. È per questo è necessario esplicitare e  rimandare l’emozione che sta provando il bambino e fargli capire che ha diritto ad essere  arrabbiato. Ciò lo aiuterà a dare un nome alle sue emozioni, a sentirsi autorizzato a  provarle e a esprimerle. Il punto non è che il bambino si calmi, ma che progressivamente  impari a regolare le emozioni in funzione del contesto.  

3 Accettare e rispettare le emozioni  

Quando si permette al bambino di dire ciò che sente e ciò che provoca la sua reazione  emotiva, gli si dimostra di accettare ciò che prova, di validare il suo mondo emotivo.  Riformulare ciò che sta dicendo può aiutare il bambino non tanto a trovare un  comportamento più “logico”, ma a trovare lui stesso una soluzione.  

Se il bambino è tanto arrabbiato da mettere il broncio e da non parlare, occorre fagli  capire che saremo disponibili a parlare con lui quando lo vorrà poiché capiamo che ora è  arrabbiato. Questo di nuovo gli farà capire che abbiamo colto un suo bisogno, che gli  vogliamo bene lo stesso e che ci siamo per lui quando avrà trovato un modo per  modificare la sua situazione. 

4 Esprimere ciò che si prova non vuol dire non avere regole  

È importante che il genitore non veda le regole come qualcosa che blocca l’emotività del  bambino. Esprimere il proprio bisogno e una emozione come la rabbia non significa che  puoi permettersi tutto. “Comprendo che sei arrabbiato, ma questa cosa non si può fare” è  un esempio di una modalità che aiuterà pian piano il bambino a sapersi regolare.  

5 Coccole e conforto  

Ricevere abbracci, soprattutto per i bambini piccoli, è un bisogno fondamentale.  L’abbraccio, la coccola, diversamente declinate a seconda dell’età del figlio, offrono la  possibilità di allentare le tensioni. È importante tuttavia tenere a mente il tempo giusto per  offrire coccole e conforti: troppo presto rischia di far aumentare la rabbia e provocare un  rifiuto, troppo tardi non ha più lo stesso effetto. Un abbraccio non vizierà nessun bambino,  non lo renderà ancora “più capriccioso”, ma contribuirà a farlo sentire sicuro nella  relazione e dunque porterà a migliorare la sua gestione delle emozioni.  

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